La storia delle Dolomiti e della sua geologia è ruvida come la roccia che porta il suo nome.
Deodàt de Dolomieu, è un geologo francese la cui storia è strettamente legata alle Dolomiti, da cui prendono il nome. De Dolomieu nasce tra le montagna della Savoia ed è un attento studioso dei fenomeni eruttivi. Conduce osservazioni e studi sui vulcani dell’Italia meridionale e pubblica verso la fine del 1700 interessanti trattati sull’origine delle rocce eruttive (Mémoire sur les tremblements de terre de la Calabre pendant l’année 1783, 1784; Mémoire sur les volcans éteints du Val di Noto en Sicile, 1785). Assertore delle idee rivoluzionarie ma antigiacobino, vivrà una vita drammatica che lo porterà ad esser graziato per ben due volte dopo altrettante condanne a morte e a uscire indenne dagli avvenimenti della Rivoluzione francese, grazie alle sue qualità di attento ricercatore scientifico.
Dolomieu, Dolomia e Dolomite
Scopritore dell’unicità della roccia Dolomia, Monsieur Dolomieu nasce e prende il nome proprio da Dolomieu, un villaggio dell’Isère. Il nome “Dolomiti” nasce quindi in Francia!
Come figlio di un marchese savoiardo la cui tradizione è principalmente guerriera finisce a fare la carriera militare. Giovanissimo, viene inserito dal padre nell’Ordine di Malta. Durante tutta la carriera militare che lo porterà a viaggiare in Bretagna, in Italia e in Egitto, Dolomieu coltiva sempre la sua passione scientifica per la chimica, le scienze naturali e la geologia che lo faranno riconoscere ed apprezzare nel tempo come uno scienziato di rilievo nel mondo scientifico.
Prima di scoprire l’unicità della roccia delle Dolomiti, il campo di studi geologico di Dolomieu inizia con l’osservazione dei processi di formazione del salnitro nelle miniere in Bretagna, poi si orienta alla descrizione di molti nuovi minerali poco conosciuti all’epoca come l’analcime, lo psilomelano, il berillo, lo smeraldo, la celestite e anche l’antracite. Viaggia in Italia e passa quasi due anni in Egitto.
Storia delle Dolomiti: una Rivoluzione “fisica”
È nel 1791, in piena Rivoluzione Francese che Dolomieu pubblica nel «Journal de physique» un articolo dal titolo “Su un genere di pietre calcaree molto poco effervescente con gli acidi e fosforescente per collisione“.
E’ l’articolo ufficiale che gli riconosce la scoperta della dolomia.
Il nome della roccia viene dato da Théodore-Nicolas De Saussure, che ricevendo in analisi i campioni per analizzarli, attribuisce il nome “Dolomiti” nel 1972 in omaggio al suo scopritore. Capitata nel mezzo degli anni più tumultuosi della storia di Francia, la scoperta della Dolomia non trova particolare attenzione da parte dell’attenzione della cultura europea, distratta dalle dinamiche rivoluzionarie prima e da quelle legate a Napolene più tardi.
La scoperta del patrimonio delle Dolomiti
[bs-quote quote=”Quando uomini e montagne si incontrano, grandi cose accadono.
(William Blake)” style=”default” align=”center”][/bs-quote]
Dovranno passare 62 anni prima che la “roccia” diventi il nome della regione alpina delle Dolomiti. Il nome appare la prima volta grazie a due inglesi Josiah Gilbert e George Churchill, che pubblicano a Londra nel 1864 The Dolomite mountains, resoconto di un loro viaggio. La divulgazione del nome prese gradualmente piede al punto che il nome vene adottato nella cartografia ufficiale a partire dal 1918.
Dolomiti, patrimonio dell’Umanità
Queste incredibili rocce sedimentarie rivoluzionano la storia delle Dolomiti e della sua geologia, grazie alla scoperta della loro unicità sono costituite da carbonato di calcio e magnesio. Si tratta di particolari minerali che riescono a caratterizzare l’eccezionale fenomeno dell’enrosadira delle Dolomiti.
Il riconoscimento ufficiale UNESCO nel 2009 quale Patrimonio dell’Umanità, ufficialmente sancisce il valore delle Dolomiti per la sua eccezionale bellezza paesaggistica e per l’importanza geologica e geomorfologica di questa terra.
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Emozioni sulle Dolomiti, esperienza unica
Quel colore incredibile che appare al tramonto è riesce a trasformare le nostre emozioni, a rianimarle e a far riemergere quei sentimenti perduti nella notte dei tempi. Una rivoluzione dell’anima è possibile: per chiunque vive questi luoghi è un’esperienza indimenticabile. Le Dolomiti ci appaiono dunque come una delle meraviglie più spettacolari e “rivoluzionarie” della terra, capaci di risvegliare la nostra immaginazione e di ridare senso all’amore per la vita.
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